Sul sito ufficiale di Alphabet, consultabile all'indirizzo ABC.XYZ, si può leggere che il principale vantaggio a breve termine della manovra sarà percepito nella facilità con cui gli investitori potranno esaminare i guadagni di Google, tenendo sotto controllo i vari rami di attività (su questo si basa anche il gioco di parole Alpha-bet, dove alfa sta per il ritorno d'investimento in base al rischio ed è unito a bet che significa scommessa). I titoli quotati sul mercato NASDAQ continueranno a chiamarsi GOOGL e GOOG.
Le reazioni a livello globale sono state diversificate. I più entusiasti, seguendo l'onda dei nuovi progetti che coinvolgono macchine ad apprendimento automatico (come Google Now e Google Photo), vedono nella nascita di Alphabet un grande passo in avanti che permetterà all'universo Google di specializzarsi ulteriormente in campi decisamente distanti dall'originario motore di ricerca online ma molto entusiasmanti e promettenti.
I detrattori, invece, sembrano basare le proprio opinioni sul nome del nuovo marchio. Bmw è già in possesso di un marchio simile, Alphabet Fuhrparkmanagement, e ha già attivato i propri uffici legali per "una procedura di routine" indirizzata a verificare il diritto di esclusiva sul nome. Lunedì sera i server della casa automobilistica tedesca sono stati intasati dalle numerose ricerche che hanno seguito l'annuncio ufficiale della nascita di Alphabet. Bmw e Google potrebbero porsi in situazione di concorrenza anche per quanto riguarda il campo delle auto elettriche e della cartografia (Bmw ha acquisito, con Audi e con Daimler, il servizio di cartografia Nokia chiamato "Here").
Decisamente orginale è stata la risposta (non ufficiale e nemmeno rivendicata, è bene menzionarlo) di Microsoft. Contemporaneamente al sito ABC.XYZ sono stati lanciati ABC.WTF (WTF sta per What The F**k) e ABC.FAIL (ABC.Fallimento). I due domini, che come si può vedere su whois.net sono registrati da un indirizzo IP appartenente alla compagnia di Redmond, reindirizzano l'utente al motore di ricerca Bing (di proprietà Microsoft). Microsoft stessa non ha voluto riconoscere la paternità del gesto, ma sul web la trovata è stata molto apprezzata e vari articoli online titolano sul tema "Microsoft trolla Google", dimostrando come la compagnia di Bill Gates sia riuscita a ricavare pubblicità anche dall'ultima mossa dell'acerrimo rivale Google.
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